ROBERTA FILIPPI
maggio 2019
Tutto scorre, tutto si trasforma, "Panta rei" sosteneva il filosofo greco Eraclito.
In questo divenire dell'esistenza, ciò che vediamo in superficie non è la vera essenza del reale, ciò che sta fuori non è mai come ciò che è custodito dentro.
La natura cambia, il suo equilibrio esteriore è animato da un disordine interiore.
L'arte rappresenta la traccia, il segno del passaggio di ognuno di noi in questo mondo reale in divenire.
E l'arte di Dario Tarasconi interpreta questo conflitto tra essenza e apparenza. Il tempo è il punto di partenza nella ricerca di questo giovane artista, ma è anche oggetto della ricerca stessa.
Per lasciare una traccia di sé nel mondo dell'arte è necessario raccontarsi, tirar fuori idee, pensieri, argomentazioni.
La materia e le sue proprietà, il suo continuo cambiare nel trascorrere del tempo, questo racconta Dario Tarasconi nei suoi lavori, semplici ed essenziali nella forma, raffinati ed eleganti alla vista, profondi nel loro significato.
L'armonia e la pace che l'immagine comunica in superficie sono espressione di un disordine e imperfezione interiore, essenziale nel trasmettere l'idea di vera bellezza.
Su uno sfondo bianco, sinonimo di purezza e di assoluto, luogo in cui tutto è possibile, l'artista distrugge la materia, la danneggia, la tortura, lasciando la propria traccia graffiante nei baffi delle combustioni e nella ruggine delle ossidazioni di quelle suture che tentano di contenere la reale struttura delle cose, quella che però viene sempre a galla, quell'armonia generata dalla disarmonia di ciò che ci circonda.
Studio, ricerca e progettazione caratterizzano le sperimentazioni materiche di Dario Tarasconi.
Tanti schizzi e bozzetti, la preparazione delle tavole, le incisioni dove guidare lo strappo, le combustioni, le diverse fasi dell'ossidazione, le suture.
Meditazione, distruzione, ricomposizione; nella mente dell'artista tutto cambia, tutto si trasforma, la disarmonia diventa armonia, nell'opera d'arte così come nella vita.
Ogni cambiamento in superficie è espressione di un cambiamento più profondo ed intimo che ci racconta la bellezza dell'imperfezione, quella che fa parte della nostra esistenza, quella che si percepisce in queste opere da toccare semplicemente con lo sguardo.